"Quando giunsero a Betlemme tutte le porte le gera sarà, Giuseppe disse: che Dio ci aiuti in questa notte a riposar" si va cantando per le case prima di Natale con la Pastorella. E oggi, le porte del nostro cuore sono aperte per Gesù? Se lo chiedono in tanti ma quest'anno ad Arzerello, il gruppo dei giovani attivi in parrocchia col nome di YoYo, lo ha voluto dire, con una introduzione molto impegnata ed importante, alla messa di mezzanotte, e rappresentare con un presepio fuori dai canoni estetici tradizionali.
La realizzazione del presepio è stata curata dai ragazzi YoYo: Nicola, Giulia, Stefano, Celeste., Luca, Filippo, Martina. Il testo è stato liberamente tratto da vari articoli di attualità da Giulia ed Elena.
Ecco il testo dell'introduzione :
"Con
il passare del tempo la società si è avvicinata sempre più al
materialismo e alla burocrazia arrivando a livelli ecclatanti.
Vuoi
un pezzo di terreno? compralo! Vuoi un parcheggio? Pagalo!
Siamo
sommersi da terreni in vedita, case o appartamenti in affitto. Ogni
centimetro del nostro territorio è vendibile. Tutto è diventato una
merce!
Un
tema che ha fatto molto parlare è stato quello sulla decisione di
privatizzare o meno l'acqua. Noi italiani, nel 2009 abbiamo dovuto decidere se l'acqua sarrebbe
diventata Merce o Diritto Fondamentale Umano.
La privatizzazione dell'acqua sarebbe stata pagata dai poveri del sud del mondo con milioni di morti di sete.
Per noi è criminale affidare alle multinazionali il bene più prezioso dell'umanità (l'oro blu)
bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l'incremento demografico.
L'acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai comuni per tutti e al costo più basso possibile.
Un
altro tema molto discusso è stato quello sul “diritto di
superfice” ovvero i gestori degli stabilimenti balneari avranno il
«diritto
di superficie»
della spiaggia per 90
anni.
La
sabbia è stata definita: L’ORO DI TUTTI A VANTAGGIO DI POCHI.
Il
termine inquinamento
indica l'introduzione nell'ambiente
di sostanze in grado di provocare pericoli effettivi o potenziali per
la salute dell'uomo oppure di minacciare l'esistenza
di animali e piante. Se ci chiedessero che cosa è l'ambiente,
la nostra prima risposta sarebbe "il verde che ci circonda",
"la natura"; ma in realtà è un insieme di diversi fattori
(esseri viventi, caratteristiche climatiche, interventi umani...) che
permettono la vita; in esso anche un piccolo cambiamento può
riportare conseguenze gravi; anche l'uomo in questo sistema svolge
una funzione importante, spesso opera interventi locali che rovinano
in modo irreparabile gli ecosistemi. Dal dopoguerra ad esempio, le città si stanno si stanno riempiendo di palazzi
sempre più alti e addossati gli uni agli altri, a discapito degli
spazi verdi
che si sono ridotti spesso a semplici aiuole, come rappresentato nel
presepe.
Negli
ultimi anni, fortunatamente, ci si è accorti che gli spazi verdi
sono indispensabili sia per un fattore estetico ma soprattutto per un
benessere comune.
Il
nostro pianeta è continuamente messo a dura prova dalle nostre
azioni. Ogni giorno vengono immesse nell'atmosfera migliaia di
tonnellate di anidride carbonica, tra lo scarico industriale e
automobilistico. Tantissimi rifiuti vengono smaltiti, ma altrettanti
finiscono in discariche abusive che rischiano di inquinare i terreni
circostanti e le falde acquifere. Alla fine la maggior parte dei
nostri "scarti" finisce nel mare come abbiamo rappresentato
nel nostro presepe..
-Con
il nostro presepe abbiamo voluo attirare la vostra attenzione su
alcuni aspetti che noi riteniamo molto importanti!
Il
primo tra tutti è la questione della povertà nel mondo d'oggi:
Nonostante i notevoli progressi tecnologici che si sono verificati
negli ultimi anni, le condizioni di vita non sono migliorate per
tutti, né al Nord, né al Sud del mondo. E’ nata tuttavia una
nuova concezione di povertà, che si può applicare a certe fasce
della popolazione. Per povertà infatti non si intende più solo una
mancanza di ciò che è necessario al benessere materiale, ma anche
la negazione di opportunità e scelte essenziali per lo sviluppo
umano, quali condurre una vita lunga, sana, creativa, godere di uno
standard di vita dignitoso, godere di decoro, autostima, rispetto
degli altri e delle cose cui le persone attribuiscono valore nella
vita.
Abbiamo
costruito questo presepe prendendo ispirazione dalle città
brasiliane. Bellissime città, grandi mete turistiche ma subito fuori
dalla periferia di queste grandi metropoli ai nostri occhi si preseta
un orribile scenario. Povertà, miseria, bambini maltutriti e
abbandonati, anziani lasciati soli e intere famiglie rifugiate in
baracche fatiscenti. Ma è possibile, avere ancora queste situazioni
nel 2013?! Certo che no, ma a quanto pare siamo tutti troppo
superficiali, troppo assorbiti dalla nostra materialità che non
riusciamo a vedere queste situazioni. Ciò non significa che dobbiate
prendere un aereo e volare in brasile per aiutare queste persone
bisognose, ma vi si chiede di fare qualcosa nel vostro piccolo.
Come
potrete notare le statuine sono state realizzate senza volto.
Come
mai vi chiederete. Abbiamo deciso di non disegnare il volto per
rappresentare il nostro essere uguali gli uni dagli altri, senza un
minimo di personalità, senza un elemento che ci distingua tra noi.
Infatti
abbiamo perso la nostra identità personale. Siamo così abituati a
seguire la massa, l'opinione comune che abbiamo paura di osare, di
provare e tutto questo ci porta a essere come se fossimo insipidi. E
poiché siamo noi insipidi rediamo insipida anche la terra.
Tutto quello che vi abbiamo esposto
fino'ora può essere riassunto in una semplice frase “nel mondo in
cui viviamo chi ha più soldi è importante mentre per chi non li ha
non c'è posto.”
Il Coro ha inoltre cantato una bellissima canzone introduttiva: Veni, Veni, Emmanuel.
E' un inno latino per il periodo dell'Avvento, il cui testo, di autore anonimo, risale forse all'VIII secolo e la cui melodia ebbe probabilmente origine in Francia nel XV secolo.
Il brano fu pubblicato per la prima volta nel 1710 a Colonia. Molto diffuso nei paesi anglosassoni tradotto in: O Come, O Come Emmanuel. Molti cantanti famosi hanno dato loro contributo interpretativo.
Questa la versione del Coro di Arzerello cantata al concerto della Madonna delle Grazie:
Veni, Veni Emmanuel
E' un inno latino per il periodo dell'Avvento, il cui testo, di autore anonimo, risale forse all'VIII secolo e la cui melodia ebbe probabilmente origine in Francia nel XV secolo.
Il brano fu pubblicato per la prima volta nel 1710 a Colonia. Molto diffuso nei paesi anglosassoni tradotto in: O Come, O Come Emmanuel. Molti cantanti famosi hanno dato loro contributo interpretativo.
Questa la versione del Coro di Arzerello cantata al concerto della Madonna delle Grazie:
Veni, Veni Emmanuel
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